Come scegliere il pubblico giusto per le tue campagne pubblicitarie

Come scegliere il pubblico giusto per le tue campagne pubblicitarie

Stamattina ho ricevuto una chiamata da un cliente in preda al panico: “Stefano, ho speso 3.000 euro in Facebook Ads questo mese e ho venduto solo due prodotti da 50 euro. Dove ho sbagliato?

La risposta era semplice quanto dolorosa: aveva mostrato la sua pubblicità a tutti, quindi a nessuno. Aveva scelto un pubblico così ampio e generico che il suo messaggio non catturava l’attenzione, come distribuire volantini in una piazza piena di gente sperando che qualcuno lo legga.

Questa storia si ripete ogni giorno per migliaia di imprenditori che bruciano budget pubblicitari perché scelgono il pubblico sbagliato.

Oggi ti spiego esattamente come evitare questo errore e come individuare le persone giuste per le tue campagne, quelle che si trasformano davvero in clienti paganti, per rispondere una volta per tutte alla domanda: “Come scegliere il pubblico giusto per le tue campagne pubblicitarie?

L’errore che costa più di tutti

Il primo grande equivoco del marketing digitale è pensare che raggiungere più persone significhi vendere di più. È l’errore più costoso che un imprenditore possa commettere, eppure lo vedo ripetere costantemente.

Quando apri Facebook Ads Manager e vedi che puoi raggiungere 200.000 persone con 100 euro, il primo istinto è pensare “fantastico, quanti clienti potenziali!”.

In realtà, stai per buttare 100 euro nel cestino. Perché tra quelle 200.000 persone, forse 200 potrebbero essere interessate al tuo prodotto, 20 sono realmente in target, e solo 2 sono pronte ad acquistare proprio adesso.

Il problema è che quando miri a tutti, il tuo messaggio sarà così generico da non offendere nessuno, e proprio per questo non entusiasma nemmeno nessuno.

È come scrivere una lettera d’amore che potrebbe andare bene per qualsiasi persona del pianeta: tecnicamente corretta, ma completamente priva di emozione verso la persona che ami.

Ho lavorato su oltre 300 campagne pubblicitarie negli ultimi tre anni, e il pattern è sempre lo stesso: le campagne che convertono meglio hanno pubblici ristretti e precisissimi.

Meglio 1.000 persone qualificate che 100.000 persone generiche.

La differenza tra demografica e psicografia

La maggior parte degli imprenditori sceglie il pubblico basandosi solo sui dati demografici: età, sesso, zona geografica, stato civile. È un errore che limita drasticamente l’efficacia delle campagne, perché due persone con la stessa età e che vivono nella stessa città possono avere bisogni completamente diversi.

I dati demografici ti dicono chi è una persona, ma i dati psicografici ti dicono perché compra.

E nel marketing, il “perché” è infinitamente più potente del “chi”.

Una donna di 35 anni sposata con figli potrebbe essere interessata a un corso di yoga per rilassarsi dallo stress, oppure a un corso di programmazione per cambiare carriera, oppure a un servizio di meal prep per risparmiare tempo.

Stessa demografia, bisogni completamente diversi.

La psicografia include interessi, comportamenti, valori, stile di vita, problemi che sta cercando di risolvere, sogni che vuole realizzare. Questi elementi sono molto più predittivi del comportamento d’acquisto rispetto alla semplice età o professione.

Quando costruisco campagne per i progetti che seguo, dedico il 70% del tempo alla ricerca psicografica e solo il 30% a quella demografica.

Perché capire che una persona è “stressata dal lavoro e cerca soluzioni per migliorare la qualità della vita” è più utile di sapere che ha 42 anni e lavora in ufficio.

Come creare il profilo del cliente ideale

Il cliente ideale non è una media statistica, è una persona specifica con problemi specifici, sogni specifici, paure specifiche. Prima di spendere anche solo un euro in pubblicità, devi essere in grado di descrivere questa persona come se fosse tuo amico.

Il metodo che uso si chiama “Avatar del Cliente” e prevede di rispondere a domande molto precise.

  • Come si chiama questa persona?
  • Quanti anni ha?
  • Che lavoro fa?
  • Dove vive?
  • Qual è la sua giornata tipo?
  • Che problemi affronta quotidianamente?
  • Cosa la tiene sveglia la notte?
  • Quali sono i suoi sogni più grandi?
  • Cosa la frustra di più?
  • Dove cerca informazioni?
  • Chi ascolta?
  • Che contenuti condivide sui social?

Prendiamo l’esempio di Maria, 38 anni, impiegata in banca, sposata con due figli piccoli.

Potrebbe sembrare un profilo generico, ma se aggiungiamo i dettagli psicografici diventa una persona reale: si sveglia alle 6:30 stanca perché il piccolo ha pianto durante la notte, beve il caffè guardando le notizie sul telefono mentre prepara la colazione, sogna una promozione ma ha paura di fare il colloquio, vorrebbe perdere i chili presi dopo la gravidanza ma non ha tempo per la palestra, la sera crolla sul divano con Netflix, nel weekend vorrebbe fare gite con la famiglia ma spesso rimane a casa per il bucato.

Questo profilo dettagliato ti permette di creare messaggi pubblicitari che parlano direttamente ai suoi bisogni: “Finalmente un modo per tenerti in forma anche con solo 15 minuti al giorno, mentre i bambini guardano i cartoni”.

Le 3 tipologie di pubblico che devi conoscere

Nel marketing digitale esistono tre tipologie fondamentali di pubblico, ognuna con caratteristiche e strategie diverse. Il pubblico freddo, quello tiepido e quello caldo. Confondere queste tipologie è uno degli errori più comuni e costosi.

Il pubblico freddo non ti conosce, non ha mai sentito parlare di te o della tua azienda. È la categoria più ampia ma anche quella che converte di meno e costa di più da convincere. Per raggiungere efficacemente il pubblico freddo, devi offrire valore immediato e gratuito, educare prima di vendere, costruire fiducia gradualmente.

Il pubblico tiepido ti conosce già: ha visitato il tuo sito web, ha interagito con i tuoi contenuti sui social, ti segue ma non ha ancora comprato nulla. Questa categoria ha già dimostrato interesse, quindi è più facile da convertire rispetto al pubblico freddo. Le strategie per il pubblico tiepido includono offerte speciali, testimonianze di clienti soddisfatti, contenuti che risolvono obiezioni comuni.

Il pubblico caldo è composto dai tuoi clienti attuali e passati. È il pubblico che converte meglio e costa meno da raggiungere, e paradossalmente è quello più trascurato dalla maggior parte degli imprenditori. Con il pubblico caldo puoi proporre prodotti complementari, servizi premium, programmi di fidelizzazione.

Ogni tipologia richiede:

  • messaggi diversi,
  • offerte diverse,
  • budget diversi.

Mostrare lo stesso annuncio a tutti e tre i pubblici è come usare la stessa chiave per aprire porte diverse: qualche volta funziona per caso, ma nella maggior parte dei casi spreca tempo e denaro.

Gli strumenti di Facebook per il targeting avanzato

Facebook mette a disposizione strumenti di targeting incredibilmente sofisticati, ma la maggior parte degli imprenditori ne usa solo una piccola frazione. Conoscere e saper utilizzare questi strumenti può moltiplicare l’efficacia delle tue campagne.

Il targeting per interessi ti permette di raggiungere persone che hanno dimostrato interesse per argomenti specifici attraverso le loro attività su Facebook e Instagram.

Ma attenzione: molti interessi sono troppo generici. “Fitness” include sia chi va in palestra tutti i giorni sia chi mette “mi piace” alle foto di atleti. Meglio scegliere interessi più specifici come “CrossFit”, “Bodybuilding”, “Yoga Vinyasa”.

Il targeting per comportamenti si basa su azioni concrete che le persone compiono: acquisti online, viaggi, utilizzo di dispositivi, abitudini digitali. È più preciso del targeting per interessi perché si basa su comportamenti reali, testimoniati. Chi ha acquistato online negli ultimi 30 giorni è più propenso ad acquistare di nuovo rispetto a chi ha solo guardato prodotti.

I pubblici personalizzati ti permettono di caricare le liste dei tuoi clienti, dei visitatori del sito web, di chi ha interagito con i tuoi contenuti. Sono pubblici caldi o tiepidi, quindi convertono meglio e costano meno. Puoi creare pubblici personalizzati anche da chi ha guardato i tuoi video per almeno 30 secondi, chi ha visitato pagine specifiche del sito, chi ha abbandonato il carrello.

I pubblici simili, o lookalike audience, sono uno strumento importante per trovare lead qualificati e nuovi clienti. Partendo da un pubblico personalizzato di tuoi clienti, Facebook trova persone con caratteristiche simili che potrebbero essere interessate ai tuoi prodotti. È come avere un assistente che cerca persone identiche ai tuoi clienti migliori tra 2 miliardi di utenti.

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La ricerca del pubblico: dove trovare le informazioni

Prima di impostare qualsiasi campagna, devi raccogliere informazioni sul tuo pubblico ideale. Molti imprenditori saltano questo passaggio e vanno a intuito, ma l’intuito nel marketing costa caro. Esistono fonti precise da consultare per costruire profili accurati.

I tuoi clienti attuali sono la miniera d’oro più preziosa. Intervistali, chiedi loro perché hanno scelto te, cosa li preoccupava prima dell’acquisto, dove cercano informazioni, che altri prodotti usano.

Ogni conversazione ti darà dettagli preziosi per migliorare il targeting delle campagne.

I social media dei tuoi concorrenti sono una fonte inesauribile di informazioni. Guarda chi commenta i loro post, che tipo di domande fanno, quali contenuti generano più interazioni. Puoi anche analizzare i loro pubblici usando strumenti come Facebook Audience Insights per capire interessi e comportamenti comuni.

Google Analytics ti mostra chi visita il tuo sito web: età, sesso, interessi, dispositivi utilizzati, pagine più visitate, tempo di permanenza. Questi dati ti aiutano a capire chi è già interessato ai tuoi contenuti e può guidarti nella scelta del pubblico per le campagne.

I forum e i gruppi online del tuo settore sono pieni di conversazioni autentiche sui problemi che il tuo pubblico sta cercando di risolvere. Reddit, Facebook Groups, forum specializzati: luoghi dove le persone parlano liberamente delle loro frustrazioni e dei loro bisogni.

I sondaggi sui social media sono un modo diretto per raccogliere informazioni. Puoi chiedere ai tuoi follower cosa li preoccupa di più, quale problema vorrebbero risolvere, che tipo di contenuti preferiscono. Le risposte ti daranno spunti preziosi per il targeting e per i messaggi delle campagne.

Come testare e ottimizzare il targeting

Il targeting perfetto non si trova al primo tentativo. Anche i marketer più esperti partono con ipotesi che poi testano e ottimizzano basandosi sui risultati reali. La differenza tra chi ha successo e chi spreca budget sta nella metodologia di test.

Il metodo che uso si chiama “Split Test del Pubblico” e prevede di testare una variabile alla volta.

Creo 3-4 campagne identiche (stesso annuncio, stesso budget, stessa strategia di offerta) con pubblici diversi.

Dopo una settimana, vedo quale pubblico ha prodotto i risultati migliori e concentro il budget su quello.

Per esempio, per un corso di fotografia potrei testare:

  • pubblico interessato a “Fotografia digitale”,
  • pubblico interessato a “Canon” + “Nikon”,
  • pubblico che ha visitato siti di attrezzature fotografiche,
  • pubblico simile ai clienti attuali.

Dopo il test, scopro che il pubblico simile converte il doppio degli altri, quindi sposto tutto il budget lì.

È fondamentale raccogliere dati sufficienti prima di prendere decisioni. Facebook ha bisogno di almeno 50 conversioni per settimana per ottimizzare efficacemente una campagna.

Se vendi prodotti da 20 euro, potresti raggiungere questo numero rapidamente.

Se vendi servizi da 2.000 euro, potrebbero servire settimane o mesi.

Durante la fase di test, monitora metriche diverse dal solo costo per acquisizione.

Guarda anche il tasso di clic (CTR), il costo per clic (CPC), la frequenza, la rilevanza. Un pubblico con CTR alto ma conversioni basse potrebbe indicare un problema nel messaggio o nell’offerta, può sul targeting.

Gli errori più comuni nel targeting

Il primo errore è essere troppo specifici. Molti imprenditori pensano che restringere al massimo il pubblico sia sempre meglio, ma se esageri rischi di escludere potenziali clienti e di far impennare i costi. Facebook ha bisogno di un pubblico di almeno 1.000 persone per funzionare efficacemente, meglio se 10.000+.

Il secondo errore è sovrapporre troppi interessi. Se selezioni “Fitness” + “Alimentazione sana” + “Palestra”, raggiungi solo persone interessate a tutti e tre gli argomenti contemporaneamente. Spesso è meglio creare campagne separate per ogni interesse e vedere quale funziona meglio.

Il terzo errore è dimenticare l’esclusione. Puoi escludere dal targeting persone che hanno già comprato (per evitare di sprecare budget sui clienti esistenti), persone troppo giovani o troppo anziane per il tuo prodotto, zone geografiche dove offri servizi.

Il quarto errore è cambiare il targeting troppo spesso. Facebook ha bisogno di tempo per imparare e ottimizzare. Se cambi il pubblico ogni due giorni, l’algoritmo riparte da zero ogni volta. Lascia almeno una settimana prima di modificare il targeting, meglio due.

Il quinto errore è ignorare il mobile. Oltre l’80% degli utenti Facebook naviga da smartphone, ma molte agenzie di marketing creano annunci pensando solo al desktop. Controlla sempre come appare il tuo annuncio su mobile e adatta immagini e testi di conseguenza.

Strategie avanzate per pubblici di nicchia

Quando lavori in settori molto specifici o vendi prodotti di nicchia, le strategie di targeting standard potrebbero essere insufficienti. Serve un approccio più creativo e sofisticato per trovare le persone giuste.

La strategia degli interessi correlati funziona benissimo per le nicchie. Se vendi attrezzature per apicoltori, invece di targettizzare solo “Apicoltura”, prova “Miele biologico”, “Agricoltura sostenibile”, “Permacultura”. Le persone interessate a questi argomenti potrebbero essere potenziali apicoltori.

Il targeting per comportamenti di lettura è potentissimo per le nicchie. Facebook sa quali riviste, blog e siti web visitano i suoi utenti. Se vendi prodotti per fotografi, puoi targettizzare chi legge riviste di fotografia, anche se non hanno mai messo “mi piace” a pagine di fotografia.

I pubblici simili funzionano anche per nicchie piccole. Se hai una lista email di anche solo 100 clienti in target, Facebook può creare un pubblico simile efficace. Ovviamente sarà più piccolo di quello basato su migliaia di clienti, ma spesso più preciso.

Il targeting incrociato ti permette di combinare interessi apparentemente scollegati per trovare nicchie specifiche. “Yoga” + “Imprenditoria” potrebbe identificare imprenditrici stressate interessate a corsi di yoga per manager. “Cucina” + “Fitness” potrebbe trovare persone interessate a meal prep salutari.

Come adattare il targeting al funnel di vendita

Il pubblico giusto cambia in base alla fase del funnel di vendita in cui si trova il potenziale cliente. Quello che funziona per generare consapevolezza spesso non funziona per chiudere le vendite, e viceversa.

Nella fase di consapevolezza, all’inizio del funnel, devi raggiungere persone che sentono il problema che risolvi e devono ancora conoscere la soluzione. Il targeting deve essere più ampio, basato su interessi generali e comportamenti che indicano il bisogno. Per un corso di marketing digitale, potresti targettizzare “Piccole imprese” + “Imprenditoria”.

Nella fase di considerazione, a metà funnel, ti rivolgi a persone che sanno di avere un problema e stanno valutando soluzioni. Il targeting può essere più specifico, basato su comportamenti di ricerca e interessi verticali. Sempre per il corso di marketing, potresti targettizzare “Facebook Ads” + “Google Ads” + “Email marketing”.

Nella fase di conversione, in fondo al funnel, parli a persone pronte ad acquistare che hanno bisogno solo dell’ultimo incentivo. Qui usi principalmente pubblici personalizzati: chi ha visitato la pagina di vendita, chi ha aggiunto prodotti al carrello, chi ha guardato video di testimonianze.

Ogni fase richiede messaggi diversi, offerte diverse, e spesso budget diversi. Le campagne di consapevolezza costano meno per clic ma convertono meno. Le campagne di conversione costano di più ma hanno ROI più alto.

Il targeting per attività locali

Le attività locali hanno esigenze di targeting completamente diverse da quelle che vendono online a livello nazionale. La geografia diventa fondamentale, ma anche altri fattori specifici del business locale.

Il raggio geografico è la prima decisione da prendere. Molti imprenditori locali si ritrovano con campagne pubblicitarie troppo ampie e contatti che non sono interessati a raggiungerli. Un ristorante che serve a pranzo dovrebbe targetizzare massimo 5-10 km, perché chi lavora vicino può venire solo se è comodo. Una palestra può permettersi 15-20 km perché la gente è disposta a spostarsi di più per allenarsi.

Anche gli orari sono fondamentali per le attività locali. Un bar può targettizzare la fascia 7-9 per le colazioni, 12-14 per i pranzi, 17-19 per gli aperitivi. Un ristorante può concentrare il budget la sera e nei weekend. Facebook permette di programmare gli annunci per orari specifici.

I grandi eventi locali sono opportunità di targeting preziosissime. Durante la Fashion Week a Milano, i ristoranti possono targetizzare persone interessate a “Moda” che si trovano in città. Durante le fiere, gli hotel possono targetizzare persone interessate al settore specifico della fiera.

Targeting per settori specifici

Ogni settore ha caratteristiche particolari che richiedono approcci di targeting diversi. Quello che funziona per il food è diverso da quello che funziona per i servizi professionali, che è diverso da quello per il fitness.

Nel settore food e ristorazione, il targeting funziona meglio quando si basa su comportamenti alimentari specifici. “Persone che ordinano cibo a domicilio” per un delivery. “Persone interessate a cucina italiana” per un ristorante tradizionale. “Persone che seguono diete specifiche” per ristoranti healthy o vegani.

Per i servizi professionali (avvocati, commercialisti, consulenti), il targeting B2B su LinkedIn spesso funziona meglio di Facebook. Ma su Facebook puoi targetizzare “Piccole imprese”, “Imprenditoria”, “Problemi fiscali”, “Startup”. L’importante è intercettare persone che hanno bisogni specifici legati alla tua professione.

Nel settore fitness e wellness, il targeting stagionale è cruciale. A gennaio parla di “Buoni propositi”, “Perdere peso”, “Forma fisica”. In estate “Prova costume”, “Attività all’aperto”. Il timing è tutto: una palestra che pubblicizza abbonamenti ad agosto sprecherà budget.

Per l’e-commerce, il targeting deve considerare la fase di acquisto. “Persone che hanno acquistato online negli ultimi 30 giorni” per prodotti di impulso. “Persone che abbandonano carrelli” per campagne di recupero.

Nel settore immobiliare, il targeting deve considerare situazioni di vita specifiche. “Persone che si sono sposate di recente” per case familiari. “Giovani laureati” per primi appartamenti. “Famiglie con figli adolescenti” per case più grandi. “Persone vicine alla pensione” per soluzioni abitative senior.

Strumenti e risorse per migliorare il targeting

Oltre agli strumenti nativi di Facebook, esistono risorse esterne che possono migliorare drasticamente la precisione del tuo targeting. Alcuni sono gratuiti, altri a pagamento, ma tutti possono fare la differenza tra campagne che funzionano e campagne che sprecano budget.

Facebook Audience Insights è gratuito e incredibilmente potente. Ti permette di analizzare qualsiasi pubblico in dettaglio: dati demografici, interessi, comportamenti, altre pagine che seguono. Se vuoi targettizzare amanti di sushi, Audience Insights ti dice che tendono a essere urbani, con reddito medio-alto, interessati anche a vino e viaggi.

Google Trends ti mostra quando certi argomenti sono più ricercati durante l’anno. Puoi ottimizzare il timing delle campagne e il budget. “Dieta” ha picchi a gennaio, “Costumi da bagno” a maggio, “Regali di Natale” a novembre. Targeting giusto al momento sbagliato = soldi sprecati.

I tool di analisi dei competitor come SimilarWeb o SEMrush ti mostrano dove va il traffico dei tuoi concorrenti, che parole chiave usano, che contenuti funzionano meglio. Puoi identificare pubblici che già convertono per loro e adattarli alle tue campagne.

I sondaggi online tramite Google Forms o Typeform ti permettono di raccogliere dati diretti dal tuo pubblico. Crea sondaggi veloci (5-7 domande massimo) e condividili sui social, nella newsletter, sul sito. Le risposte ti daranno insight preziosi per migliorare il targeting.

KPI per misurare l’efficacia del targeting

Saper interpretare i dati delle campagne è fondamentale per capire se il targeting sta funzionando o se devi modificarlo. Molti imprenditori guardano solo le vendite finali, ma ci sono metriche intermedie che ti dicono molto di più sulla qualità del pubblico.

Il tasso di clic (CTR) ti dice se il pubblico è interessato al tuo messaggio. Un CTR alto significa che hai trovato persone interessate al problema che risolvi. Un CTR basso può indicare targeting sbagliato o messaggio poco convincente.

Il CTR medio su Facebook è circa 1%, sopra il 2% è ottimo.

Il costo per clic (CPC) ti dice quanto è competitivo il tuo pubblico. Se il CPC è molto alto, significa che molti inserzionisti stanno targetizzando le stesse persone. Potresti dover trovare pubblici meno competitivi o migliorare la qualità del tuo annuncio.

La frequenza ti dice quante volte la stessa persona vede il tuo annuncio. Frequenza bassa (1-2) può indicare pubblico troppo ampio. Frequenza alta (5+) può causare affaticamento dell’annuncio e costi maggiori. L’ideale è 2-3 per la maggior parte delle campagne.

Il punteggio di rilevanza (ora sostituito da “Qualità, Coinvolgimento, Tasso di conversione”) ti dice quanto Facebook considera il tuo annuncio pertinente per il pubblico scelto. Punteggi bassi aumentano i costi e riducono la distribuzione.

Il tasso di conversione finale è ovviamente la metrica più importante, ma va sempre analizzato insieme alle altre. Un tasso di conversione basso con CTR alto potrebbe indicare problema nel sito web o nell’offerta, non nel targeting.

Strategie di targeting per budget limitati

Quando il budget è ridotto, ogni euro conta ancora di più. Serve una strategia di targeting chirurgica che massimizzi i risultati minimizzando gli sprechi. Le regole del targeting per budget grandi spesso fanno disastri con budget piccoli.

La prima regola è concentrare tutto su un pubblico ristretto invece di dividersi su più pubblici. Con 100 euro al giorno puoi testare 3-4 pubblici diversi. Con 20 euro al giorno, devi sceglierne uno e farlo funzionare al meglio.

I pubblici personalizzati sono oro per chi ha budget limitati perché convertono molto meglio dei pubblici freddi. Se hai anche solo 200 indirizzi email di clienti, caricalii crea un pubblico personalizzato. Il tasso di conversione sarà probabilmente 5-10 volte superiore rispetto a un pubblico freddo.

Il targeting geografico ristretto riduce la competizione e i costi. Invece di targettizzare tutta Milano, concentrati su 2-3 quartieri specifici dove sai che ci sono i tuoi clienti ideali. Costi inferiori, maggiore rilevanza, risultati migliori.

Il timing è cruciale con budget limitati. Concentra la spesa negli orari e nei giorni in cui il tuo pubblico è più attivo e propenso ad acquistare. Un ristorante che serve pranzi di lavoro deve spendere tutto tra le 11 e le 14 nei giorni feriali, non distribuire il budget su 24 ore.

Per approfondire, scopri la guida sulle Facebook Ads con 3€ al giorno.

Il targeting del futuro: tendenze e novità

Il mondo del targeting pubblicitario sta cambiando rapidamente, principalmente a causa delle normative sulla privacy e dei cambiamenti degli strumenti che ora sfruttano l’intelligenza artificiale. Chi si adatta velocemente avrà vantaggi competitivi enormi, chi rimane indietro sprecherà sempre più budget.

Il targeting basato sui dati di prima parte (first-party data) diventerà sempre più importante. I dati che raccogli direttamente dai tuoi clienti – email, telefoni, comportamenti sul sito – saranno più preziosi dei dati di terze parti che le piattaforme pubblicitarie stanno perdendo.

L’intelligenza artificiale nel targeting si sta raffinando sempre di più. Facebook e Google usano già algoritmi di machine learning per trovare automaticamente i pubblici migliori. La sfida per gli inserzionisti sarà fornire agli algoritmi dati di qualità su cui basare le decisioni.

Il targeting contextual, basato sui contenuti che le persone stanno guardando invece che sui loro dati personali, tornerà di moda. Pubblicità per attrezzature da cucina su siti di ricette, annunci di corsi di business su blog di imprenditoria.

La personalizzazione estrema diventerà standard. Non più “uomini 25-45 interessati a fitness”, ma “Marco, 32 anni, che ha visitato pagine di integratori proteici negli ultimi 7 giorni e ha guardato video di allenamento per almeno 2 minuti”.

Il metodo che uso per i miei clienti

Quando un imprenditore mi chiede di gestire le sue campagne pubblicitarie, il primo passo è sempre lo stesso: costruiamo insieme il profilo dettagliato del cliente ideale.

Dedichiamo almeno due ore a questo passaggio, perché è il fondamento di tutto quello che verrà dopo.

Per un dentista di Roma, abbiamo identificato tre pubblici diversi: famiglie con bambini preoccupate per la salute dentale dei figli, adulti 30-50 con problemi estetici, anziani con necessità di protesi.

Tre pubblici, tre messaggi, tre campagne separate.

Risultato: costo per paziente ridotto del 60%.

Per una palestra di Milano, abbiamo scartato il targeting generico “fitness” e ci siamo concentrati su “persone che hanno smesso di andare in palestra negli ultimi 6 mesi” + “persone che lavorano a meno di 2 km dalla palestra“.

Messaggi mirati su comodità e flessibilità oraria.

Risultato: +40% di nuovi iscritti in 90 giorni.

Per un e-commerce di prodotti per animali, abbiamo creato pubblici diversi per ogni tipo di animale e ogni fase della vita: cuccioli, cani adulti, cani anziani, gatti, uccelli, pesci.

Ogni pubblico riceveva prodotti e messaggi specifici.

Risultato: tasso di conversione triplicato.

La strategia funziona sempre allo stesso modo:

  • ricerca approfondita,
  • test sistematici,
  • ottimizzazione basata sui dati,
  • scaling dei pubblici vincenti.

La pazienza nella fase iniziale viene sempre ripagata con risultati superiori nel lungo termine.

Se vuoi scoprire quale targeting può funzionare meglio per il tuo business e smettere di sprecare budget in campagne che raggiungono le persone sbagliate, contattami su WhatsApp.

Ti aiuterò a identificare il tuo pubblico ideale e a costruire campagne che convertono davvero, con costi che hanno senso per il tuo business.

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