Delegare il copy o scriverlo da soli

Delegare il copy o scriverlo da soli

Quando delegare il copy diventa più complicato del farlo da soli?

Stefano, ti parlo chiaro: abbiamo provato con altri professionisti. Sono andate tutte male.”

È una frase che sento spesso nelle mie call iniziali. Ma quella mattina di novembre, quando Giacomo me l’ha detta, c’era qualcosa di diverso nel tono.

Non era la classica frustrazione. Era la stanchezza di chi ha investito tempo, soldi e fiducia più volte, solo per ritrovarsi con materiali che “non parlavano la sua lingua”.

Giacomo gestisce un’azienda nel settore delle relazioni sentimentali. Due anni di attività, una crescita costante, un team di psicologi e coach.

Il tipo di realtà che dall’esterno sembra avere tutto sotto controllo. Ma dietro le quinte lui e il suo socio passavano 12 ore al giorno a lavorare, e altre 6-7 ore a studiare copywriting e il marketing per scalare l’azienda.

Non è il nostro mestiere,” mi ha detto. “Il nostro mestiere è la consulenza, gestire il team, formare i professionisti. Ma se non capisci il copy, se non mastichi questa lingua, quando ti arriva un testo non sai se va bene o va male.

Il paradosso del copywriter: ti dovrebbe liberare tempo, non togliertelo

Deleghi il copywriting per liberarti tempo, ma finisci per perderne ancora di più.

Perché? Perché trovare il professionista giusto è un processo lungo e doloroso fatto di:

  • Colloqui iniziali per spiegare il progetto
  • Brief dettagliati che richiedono ore di preparazione
  • Prime bozze che non centrano il tono
  • Revisioni su revisioni
  • E alla fine, spesso, ti ritrovi a ricominciare da capo con qualcun altro

Giacomo me lo ha spiegato con una lucidità disarmante:

Potrei anche farlo io, Stefano. Mi metto lì con il socio, lo facciamo. Ma mi leva 6-7 ore al giorno. Già lavoro 12 ore. Se faccio pure quello, mi ammazzo.”

Non è pigrizia. Non è mancanza di competenze. È matematica pura: le giornate hanno 24 ore, e se le usi tutte per operatività, non ne restano per strategia, crescita e per il tuo tempo libero.

Quando la nicchia è delicata, gli errori costano caro

C’è un secondo livello di complessità quando lavori in nicchie delicate. E qui il settore di Giacomo è emblematico.

Parliamo di persone appena lasciate, emotivamente vulnerabili, in cerca di soluzioni.

La promessa deve essere forte abbastanza da catturare l’attenzione, ma non così eccessiva da sembrare la “bacchetta magica”. Il tono deve creare empatia senza essere accusatorio. Deve toccare il dolore senza affondare il dito nella ferita.

“Se accusi troppo, spaventi. Se sei troppo generico, non converti. Devi trovare quell’equilibrio lì,” mi ha spiegato Giacomo.

“E quando leggiamo un testo dei competitor, che abbiamo studiato parola per parola, vediamo subito se un lavoro è su quella linea o no.”

Ecco perché le loro esperienze precedenti sono fallite. Non per mancanza di competenze tecniche del copywriter, ma per mancanza di comprensione profonda di quella specifica nicchia.

Un esempio: il loro principale competitor utilizza da anni un concetto che ruota attorno a “un ormone che risveglia l’attrazione”.

È scientifico, crea autorevolezza, incuriosisce. Non puoi copiarlo (copyright), ma devi trovare qualcosa di altrettanto potente.

E per farlo, devi:

  1. Conoscere il settore a fondo
  2. Capire cosa muove emotivamente quel target
  3. Trovare l’angolo comunicativo che bilancia scienza ed emozione
  4. Mantenere credibilità senza promettere miracoli

Tutto questo in un video di 30-35 minuti che deve guidare lo spettatore attraverso onde emotive precise, picchi up e down, in modo “quasi chirurgico” nelle tempistiche e nelle parole.

L’intelligenza artificiale può aiutare, ma non sostituire un copywriter.

La vera domanda non è “quanto costa un copywriter”, ma “quanto tempo mi fa risparmiare”

Durante la nostra call, quando abbiamo parlato di budget, Giacomo è stato diretto: “Qui non si tratta delle 1.000-1.200 euro per la landing page. Qui è una collaborazione che può diventare duratura.”

Ed è questo il cambio di prospettiva che molti imprenditori devono fare.

Non stai comprando “un testo”.

Stai cercando qualcuno che:

  • Capisca il tuo settore abbastanza da non farti perdere tempo in spiegazioni infinite
  • Ti faccia domande intelligenti che dimostrano comprensione, non confusione
  • Produca materiali che necessitano revisioni minime, non riscritture totali
  • Diventi un partner strategico, non un fornitore occasionale

“I copy ci servono continuamente,” mi ha detto Giacomo.

“Landing page per uomo, per donna, per target diversi. Le creatività Meta che vanno rinfrescate ogni 7-10 giorni. I video TikTok. I piani editoriali. Non possiamo stare a fare sempre quella roba lì.”

E qui sta il punto: se trovi la persona giusta, quella collaborazione si ripaga da sola in pochissimo tempo.

La richiesta che nessun Copywriter vuole sentire (ma che ha perfettamente senso)

Verso la fine della call, Giacomo mi ha fatto una richiesta che inizialmente potrebbe sembrare scomoda per un freelance:

"Possiamo fare una prova? Dividere il testo a blocchi e iniziare con 2-3 blocchi, vedere il tuo lavoro su questa roba qui. Ovviamente tutto a pagamento."

Potevo offendermi. Potevo vedere in questa richiesta una mancanza di fiducia.

Invece, ho capito perfettamente.

Quando sei stato scottato più volte, quando hai investito tempo e denaro in collaborazioni fallite, quando mastichi abbastanza la materia da riconoscere un buon copy ma non abbastanza da scriverlo tu stesso… quella richiesta di “prova” non è mancanza di fiducia. È protezione.

E soprattutto, è pragmatismo. Perché se la prova non funziona, meglio scoprirlo su 2-3 blocchi che su un intero progetto da 30 minuti di video.

Ho accettato immediatamente. Perché anch’io, dall’altra parte, so che il primo lavoro difficilmente è perfetto. C’è sempre un periodo di allineamento: sul tono di voce, sul linguaggio, sulle aspettative.

Le revisioni fanno parte del processo.

“Non mi aspetto che il primo copy che consegno sia centrato perfettamente,” gli ho detto.

“Ci sarà un periodo iniziale di aggiustamenti così ci guadagniamo entrambi: tu ottieni il copy che vuoi, io capisco esattamente come scrivere per la tua azienda.”

La vera skill di un Copywriter in nicchie delicate

Quella call con Giacomo mi ha fatto riflettere su cosa significhi davvero essere un copywriter specializzato in nicchie delicate.

Non è solo saper scrivere bene. Non è solo conoscere le tecniche di persuasione o le formule di copywriting.

È:

1. Saper ascoltare quello che non viene detto

Quando Giacomo mi ha parlato della loro etica (“non bisogna oltrepassare dei confini”), della privacy che proteggono (“ci sono amanti di mezzo, figli, avvocati”), del fatto che “ci sono anche denunce che abbiamo risolto”… mi stava dicendo che lavora in un campo minato emotivo e legale.

Il copy deve essere efficace, ma anche eticamente solido. Deve vendere, ma non manipolare. Deve promettere risultati, ma non miracoli impossibili.

2. Accettare che non puoi improvvisare

“Ho tutto il testo del competitor, quello dei 30 minuti. L’ho sentito e rivisto infinite volte. Quasi lo posso recitare come una poesia, già diviso anche a blocchi.”

Questo è il livello di studio necessario in nicchie delicate. Non puoi entrare e improvvisare. Devi immergerti, studiare, capire. E accettare che i materiali del cliente – le loro analisi, i loro file compilati, “anni di investimenti e sacrifici” – sono oro puro.

3. Capire la psicologia del target nelle sue sfumature

Non basta dire “il target sono persone lasciate”. Bisogna capire che:

  • C’è l’uomo egoista vs l’uomo bisognoso
  • La donna troppo gelosa vs la donna dipendente affettiva
  • Chi è stato lasciato da una settimana vs chi da due anni
  • L’ingegnere nucleare che nel lavoro ha successo ma nella vita sentimentale “è un disastro”

Ogni sfumatura richiede un angolo comunicativo leggermente diverso. E il copy migliore? Quello che riesce a parlare a tutte queste sfumature contemporaneamente, facendo sentire ognuno compreso.

4. Bilanciare scienza ed emozione

In nicchie come quella di Giacomo, devi creare autorevolezza (tramite riferimenti scientifici, psicologi nel team, metodologie strutturate) ma anche connetterti emotivamente (perché stai parlando a persone che soffrono).

Troppo scientifico? Risulti freddo. Troppo emotivo? Risulti poco credibile.

L’equilibrio è tutto. E trovarlo richiede esperienza, sensibilità, e tanti tentativi.

Il costo nascosto di non delegare (o di delegare male)

Mentre Giacomo parlava, ho fatto un calcolo mentale veloce.

Loro lavorano 12 ore al giorno sulla gestione dell’azienda. Se aggiungessero 6-7 ore al giorno per creare il copy, sarebbero 18-19 ore di lavoro. Tutti i giorni.

Ma c’è un costo ancora più alto: quello dell’opportunità persa.

Ogni ora che Giacomo passa a scrivere copy è un’ora che non passa a:

  • Fare consulenze (che fatturano direttamente)
  • Formare il team
  • Sviluppare nuovi programmi
  • Migliorare i processi interni
  • Analizzare i dati e ottimizzare

È un’ora che non investe nel core business, quello che davvero sa fare meglio di chiunque altro.

E quando deleghi male? Il costo è doppio:

  • Paghi il copywriter
  • E comunque ci perdi tempo in revisioni, spiegazioni, rifacimenti

Per questo Giacomo ha studiato copywriting e marketing. Non per diventare un copywriter, ma per “parlare la lingua” e riconoscere un buon lavoro quando lo vede.

“Ad oggi non lo so scrivere da zero,” mi ha confessato. “D’altro canto, parola per parola te la posso analizzare. E questo è fondamentale.”

Come scegliere il copywriter giusto

Dopo 13 anni di esperienza ecco i criteri che secondo me un imprenditore dovrebbe usare per scegliere un copywriter in nicchie delicate:

1. Portfolio specifico nel settore (o in settori similari)

Non tutti i copywriter sono uguali. Uno specializzato in ecommerce non sarà efficace in info-business. Uno bravo nel B2B potrebbe non capire le dinamiche emozionali del B2C.

Prima di delegare il copy cerca qualcuno che abbia già lavorato in settori dove:

  • Le emozioni giocano un ruolo centrale
  • La promessa deve essere forte ma etica
  • Il target è vulnerabile e va trattato con rispetto
  • La conversione richiede copy lungo e strutturato (non solo ads di 2 righe)

2. Capacità di fare domande intelligenti

Un buon copywriter non si limita a chiedere “che devo scrivere?”

Ti chiede:

  • Del target nelle sue sfumature
  • Delle obiezioni che emergono più spesso
  • Dei competitor e cosa li rende efficaci
  • Del tono di voce che vuoi mantenere
  • Dei confini etici da rispettare

Se nelle prime conversazioni senti domande generiche o peggio, nessuna domanda… è un red flag.

3. Disponibilità a studiare prima di scrivere

Quando Giacomo mi ha offerto “tutto il materiale”, non mi stava regalando una scorciatoia. Mi stava testando.

Un copywriter bravo sa che quei materiali di analisi dei competitor, trascrizioni di video e file compilati sono tesori. E li studia approfonditamente prima di scrivere la prima parola.

Se un copywriter vuole partire subito senza studiare il contesto, è un grave segnale di allarme.

4. Onestà sulle revisioni

Ho detto a Giacomo: “Non mi aspetto che il primo lavoro sia perfetto. Ci saranno revisioni.”

Ogni azienda ha il suo tono di voce, le sue sfumature, le sue preferenze.

Il copywriter bravo sa che serve tempo per allinearsi.

E lo dice apertamente, invece di promettere miracoli al primo tentativo.

5. Visione di lungo termine

“Qui non si tratta delle 1.000-1.200 euro. Qui è una collaborazione duratura.”

Ecco cosa cercare: qualcuno che vede oltre il singolo progetto. Che capisce che il vero valore sta nel diventare un partner strategico che conosce la tua azienda, il tuo target, il tuo modo di comunicare.

Un copywriter che ragiona così accetterà anche “prove” iniziali, perché sa che se il lavoro funziona, la collaborazione durerà anni.

Il valore invisibile del Tempo Recuperato

Mentre finivamo la call, Giacomo ha detto una cosa che mi è rimasta impressa:

“Già lavoro 12 ore. Se faccio pure quello, mi ammazzo. Mi ammazzo nel senso di fatica, non riesco.”

Non stava esagerando. Stava descrivendo la realtà di migliaia di imprenditori che devono scegliere ogni giorno tra:

  • Fare tutto da soli e bruciarsi
  • Delegare male e perdere soldi e tempo
  • Trovare la persona giusta e finalmente scalare

Il valore di un buon copywriter non si misura solo in conversioni o in ROI delle campagne (che pure sono importanti).

Si misura in:

  • Ore recuperate che puoi dedicare al core business
  • Stress ridotto perché non devi più scrivere copy alle 23 di sera
  • Coerenza comunicativa perché hai qualcuno che mantiene il tuo tono su tutti i canali
  • Velocità di esecuzione perché quando hai un’idea, puoi implementarla subito invece di metterla in coda

E soprattutto, si misura nella possibilità di scalare.

Perché senza un copy continuo e di qualità per landing page, ads, video, email, post organici non scali. Rimani incastrato a fare sempre le stesse cose, sempre alla stessa scala.

Considerazioni finali per delegare il copy

Quella call con Giacomo mi ha ricordato che non puoi delegare il copy a chiunque sappia scrivere bene.

Non puoi improvvisarlo. Non puoi standardizzarlo.

Per delegare il copy devi trovare un professionista che riesce ad avere:

  • Empatia profonda con il target
  • Comprensione della psicologia umana nelle sue sfumature
  • Equilibrio tra persuasione ed etica
  • Studio ossessivo della concorrenza
  • Capacità di creare onde emotive controllate
  • E soprattutto, partnership vera con l’imprenditore

Se sei un imprenditore in una nicchia delicata e stai cercando un copywriter, non cercare il più economico. Non cercare il più veloce.

Cerca qualcuno che:

  • Abbia già lavorato in settori emotivamente complessi
  • Sia disposto a studiare a fondo prima di scrivere
  • Accetti che serve tempo per allinearsi
  • Ragioni in termini di collaborazione, non di singolo progetto

E se sei un copywriter che vuole lavorare in nicchie delicate, sappi che non basta essere bravo tecnicamente.

Devi essere disposto a:

  • Immergerti completamente nel settore
  • Studiare per ore prima di scrivere una parola
  • Accettare che il cliente ne sa più di te su molti aspetti
  • Lavorare gomito a gomito invece che “consegnare e sparire”

Perché alla fine, in nicchie delicate, non stai solo scrivendo parole.

Stai toccando emozioni, paure, speranze. Stai parlando a persone vulnerabili. Stai rappresentando un’azienda che ha costruito la sua reputazione con anni di sacrifici.

È una responsabilità grande.

E per questo, trovare (o essere) il copywriter giusto fa tutta la differenza del mondo.


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Basato su 33 recensioni

Giorgio Gioacchini
Giorgio Gioacchini
Lanciati Online
Stefano è un ottimo copywriter. Mi ha aiutato a realizzare i copy per il lancio di un nuovo prodotto lavorando in maniera precisa, puntuale e soprattuto con grande pazienza e cortesia: tutte cose non affatto scontate e che hanno reso la collaborazione piacevole e soddisfacente
Veronica Savaglio
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Domoria Torino
Stefano ha una precisione svizzera nella consegna dei materiali, ti permette di pianificare il piano editoriale in modo così preciso da fare invidia ad una casa editrice
Alessandro Dolci
Alessandro Dolci
Project Manager
Ho sempre avuto un'esperienza ottima con Stefano. Scrive molto bene a livello di copy e le sue consegne sono sempre precise e puntuali come da accordi.
Matteo Lieto
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Trust Tattoo Company
Stefano è sempre stato di grande aiuto per me e il mio business, sono sicuro che la nostra collaborazione andrà avanti per anni avvenire.
Marco Trezza
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Domoria Cremona
È stato molto attento alle mie esigenze e a trovare soluzioni che calzavano a pennello con le mie richieste. Sicuramente consigliato!
Schon Cogliati
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The Bone Agency
Già dai primi lavori ho notato subito una differenza importante rispetto a chi mi forniva precedentemente i copy perché le mie ads e landing convertono quasi il doppio.
Paolo Patelli
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SalesFlow
Sono molto contento di collaborare con Stefano, è stato davvero una fortuna trovarlo. Lo consiglio vivamente se volete stravolgere la vostra comunicazione aziendale.
Davide Rocca
Davide Rocca
Rocca Riders
In passato ho già provato a collaborare con altre agenzie che si occupano di marketing e Copywriting, ma non ho mai trovato la stessa professionalità che ho ricevuto da Stefano.
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